9 discussione: ALBINISMO NEGLI ANIMALI
CANGURO
TARTARUGA CINESE
LEONE
L'albinismo è definito come carenza o parziale assenza di produzione da parte di un organismo vivente del pigmento melanina. L'errore più frequente è infatti quello di considerare albini animali o persone che non abbiano alcuna colorazione. Niente di più sbagliato. Esistono infatti vari tipi di albinismo: nell'uomo a quello classico si affianca quello oculare (solo gli occhi appaiono colpiti da questa mutazione), tuttavia è riconosciuto che con il passare degli anni una certa quantità di pigmento si viene a depositare, probabilmente introdotta con l'alimentazione oppure prodotta dallo stesso organismo ma in quantità eccezionalmente basse, tali da richiedere lunghi periodi di tempo perché diventi evidente.Nei rettili gli esemplari che mancano in tutto e per tutto di colorazione sono definiti leucistici (hanno però gli occhi non rossi), gli albini veri, che mancano in tutto o in parte di melanina (il solo pigmento nero) conservano il disegno tipico della specie di appartenenza, e se hanno colorazioni che traggono origine da processi metabolici differenti da quelli del pigmento melanina, le mantengono. Gli albini si dividono in due gruppi: tirosinasi-negativi (occhi rossi e colorazione assente o quasi) e tirosinasi-positivi (occhi che alla nascita sono rossi ma che ben presto diventano nocciola ed un pattern di colorazione tipicamente color avorio o caramello). Questo a seconda del processo metabolico implicato nel deficit di produzione di melanina. Esempi classici sono quei serpenti che possiedono livree nere e rosse ai quali sparisce solamente la prima.Chi ha osservato un pitone albino avrà certamente notato che in luogo del disegno tipico della specie esso è presente con una tonalità gialla comunque molto evidente. Così si osserva in Testudo marginata albina. Questa selezione ha la peculiarità di essere tirosinasi-positiva: ciò determina il grande vantaggio che gli occhi, rossi alla nascita, divengono ben presto color nocciola, così da rendere queste tartarughe resistenti come gli esemplari normali alla luce del sole. L'albinismo si ritrova in tutto il regno animale e vegetale con frequenze di incidenza spesso molto basse in quanto in natura esso è selezionato in modo negativo. Solitamente tale mutazione è associata ad altri deficit che pregiudicano la normale sopravvivenza, quindi gli esemplari colpiti hanno poche possibilità di sopravvivere in natura. Il motivo principale è tuttavia la minore capacità di mimetizzazione e la sensibilità alla luce del sole.Tuttavia in alcuni animali esso appare con una frequenza eccezionalmente alta come alcuni urodeli che vivono nelle grotte sotterranee dove il discorso mimetico ha importanza relativa a causa della mancanza di luce.Nel caso delle tartarughe, la frequenza è molto bassa e solitamente svantaggiosa in termini di mimetizzazione. Il caso di Testudo marginata albina è una eccezione che conferma la regola, pertanto ancora più straordinaria.L'albinismo è una mutazione recessiva: perché si manifesti è necessario che entrambe le copie del gene che produce melanina ne siano colpite. Questa, come altre mutazioni recessive, si trasmette tramite esemplari portatori nei quali è presente, anche in una sola copia dominata da un'altra normale e perfettamente funzionante, tale da indurre una colorazione normale. Questi animali portatori vengono definiti eterozigoti, mentre un albino è definito come omozigote recessivo ed entrambe le copie del gene sono mutate.
TARTARUGA CINESE
PINGUINO
PAVONE
KOALA
LEONE
L'albinismo è definito come carenza o parziale assenza di produzione da parte di un organismo vivente del pigmento melanina. L'errore più frequente è infatti quello di considerare albini animali o persone che non abbiano alcuna colorazione. Niente di più sbagliato. Esistono infatti vari tipi di albinismo: nell'uomo a quello classico si affianca quello oculare (solo gli occhi appaiono colpiti da questa mutazione), tuttavia è riconosciuto che con il passare degli anni una certa quantità di pigmento si viene a depositare, probabilmente introdotta con l'alimentazione oppure prodotta dallo stesso organismo ma in quantità eccezionalmente basse, tali da richiedere lunghi periodi di tempo perché diventi evidente.Nei rettili gli esemplari che mancano in tutto e per tutto di colorazione sono definiti leucistici (hanno però gli occhi non rossi), gli albini veri, che mancano in tutto o in parte di melanina (il solo pigmento nero) conservano il disegno tipico della specie di appartenenza, e se hanno colorazioni che traggono origine da processi metabolici differenti da quelli del pigmento melanina, le mantengono. Gli albini si dividono in due gruppi: tirosinasi-negativi (occhi rossi e colorazione assente o quasi) e tirosinasi-positivi (occhi che alla nascita sono rossi ma che ben presto diventano nocciola ed un pattern di colorazione tipicamente color avorio o caramello). Questo a seconda del processo metabolico implicato nel deficit di produzione di melanina. Esempi classici sono quei serpenti che possiedono livree nere e rosse ai quali sparisce solamente la prima.Chi ha osservato un pitone albino avrà certamente notato che in luogo del disegno tipico della specie esso è presente con una tonalità gialla comunque molto evidente. Così si osserva in Testudo marginata albina. Questa selezione ha la peculiarità di essere tirosinasi-positiva: ciò determina il grande vantaggio che gli occhi, rossi alla nascita, divengono ben presto color nocciola, così da rendere queste tartarughe resistenti come gli esemplari normali alla luce del sole. L'albinismo si ritrova in tutto il regno animale e vegetale con frequenze di incidenza spesso molto basse in quanto in natura esso è selezionato in modo negativo. Solitamente tale mutazione è associata ad altri deficit che pregiudicano la normale sopravvivenza, quindi gli esemplari colpiti hanno poche possibilità di sopravvivere in natura. Il motivo principale è tuttavia la minore capacità di mimetizzazione e la sensibilità alla luce del sole.Tuttavia in alcuni animali esso appare con una frequenza eccezionalmente alta come alcuni urodeli che vivono nelle grotte sotterranee dove il discorso mimetico ha importanza relativa a causa della mancanza di luce.Nel caso delle tartarughe, la frequenza è molto bassa e solitamente svantaggiosa in termini di mimetizzazione. Il caso di Testudo marginata albina è una eccezione che conferma la regola, pertanto ancora più straordinaria.L'albinismo è una mutazione recessiva: perché si manifesti è necessario che entrambe le copie del gene che produce melanina ne siano colpite. Questa, come altre mutazioni recessive, si trasmette tramite esemplari portatori nei quali è presente, anche in una sola copia dominata da un'altra normale e perfettamente funzionante, tale da indurre una colorazione normale. Questi animali portatori vengono definiti eterozigoti, mentre un albino è definito come omozigote recessivo ed entrambe le copie del gene sono mutate.
0 Response to "9 discussione: ALBINISMO NEGLI ANIMALI"
Posta un commento