7° discussione...RIAPRONO IMPIANTI DI CATTURA UCCELLI NONOSTANTE PROCEDIMENTO PENALE

RIAPRONO IMPIANTI DI CATTURA UCCELLI NONOSTANTE PROCEDIMENTO PENALE

Domenica 20 settembre anche a Treviso riparte la stagione venatoria 2009/2010.Questa è la prima stagione di caccia che si apre dopo la condanna di due funzionari della provincia di Treviso per le licenze di caccia rilasciate, con esami illeciti, al presidente della provincia di Treviso Leonardo Muraro e al sindaco di Treviso Gianpaolo Gobbo.Sono il dott. Paolo Pagnani condannato, con sentenza n.530/2008 del 13/11/2008, a otto mesi di reclusione e ad un anno di interdizione dai pubblici uffici, per il reato di abuso in atti di ufficio (art.323 c.p.) in relazione agli esami per la licenza di caccia del sindaco di Treviso Gobbo (pena sospesa) e l’Avv. Franco Botteon condannato, con sentenza n.597/2008 dell’11/12/2008, a nove mesi di reclusione per i reati di abuso in atti di ufficio (art.323 c.p.) e falso in atti pubblici (art.479 c.p.) in relazione agli esami per la licenza di caccia del presidente della provincia di Treviso Muraro.Purtroppo i guai con la giustizia che riguardano la provincia non finiscono qui: lo scorso anno il Corpo Forestale dello Stato in merito ad un’indagine su traffici illeciti di uccelli nei roccoli, ha indagato un noto personaggio di Vittorio Veneto, M.P. appartenente ad una locale associazione che cura una nota fiera degli uccelli, un ristoratore di Caneva (PN), diversi cacciatori del posto e due dipendenti dell’Ufficio Caccia della Provincia di Treviso: un guardiacaccia e un impiegato, indagati per abuso d’ufficio.Di quest’ultima indagine ancona non sono balzati alle cronache i risvolti giudiziari. La provincia però non ha mantenuto chiusi i roccoli, impianti di uccellagione muniti di reti, e si appresta a rifarli partire a ottobre.L’elenco sulle illegalità e irregolarità nella caccia in provincia è ancora lungo: si ricordano le nomine illecite riguardanti le riserve alpine considerate illegittime dal Consiglio di Stato; le disposizioni sulla nomina dei componenti della commissione caccia sulle quali la provincia ha fatto marcia indietro; ecc.Purtroppo anche quest’anno verranno uccisi migliaia di uccelli migratori all’interno dei Siti della RETE NATURA 2000, quelle aree che le Direttive Comunitarie “Uccelli” ed”Habitat” volevano come protette ma che il piano faunistico venatorio ha consegnato chiavi in mano ai cacciatori, come per esempio il Piave, il Montello ed il Prà dei Gai a Portobuffolè e Mansuè.“La caccia in provincia di Treviso – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto – viene gestita con gravi incidenti di percorso come le condanne dei due funzionari dell’ufficio caccia che avevano fatto carte false per consentire a Gobbo e Muraro di cacciare senza aver sostenuto i relativi esami di abilitazione. Si continua poi a sparare in aree meritorie di tutela come il Piave, il Prà dei gai ed il Montello in barba alle Direttive comunitarie “Uccelli” ed “Habitat”.
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